Ci prepariamo in questo speciale dicembre, a scoprire nuove modalità per connetterci con l'altro, partendo prima di tutto da un nuovo modo di rapportarci con noi stessi.
Rubrica "Le stagioni nello yoga" - I cambiamenti stagionali vissuti attraverso il cammino dello yoga, approfonditi nel blog dell'albero dello Yoga Ratna
DICEMBRE NELLO YOGA E DICEMBRE OGGI
Lo YOGA IN DICEMBRE viene sempre dedicato alla anticipazione della grande chiusura invernale che ci prepara a concentrare le energie per il passaggio al nuovo anno, nel potenziamento della luce ed energia interiore che è in ognuno di noi e che può guidarci verso nuovi progetti e prospettive. Una preparazione che culmina nella PRATICA DELLA LUCE (Candle Light yoga) dedicata al SOLSTIZIO D'INVERNO a ridosso del 21 dicembre. Lo yoga celebra la giornata del solstizio d'inverno, il giorno di luce diurna più breve dell'anno dal quale lentamente poi per i successivi sei mesi le ore di luminosità riprenderanno ad aumentare, con la pratica del solstizio d'inverno volta a risvegliare la propria luce interiore nelle rispettive forme in espansione e ritiro, entrambe facce della stessa medaglia: la propria energia. Energia personale autentica, originale, integra e unica: perfetta così com'è.
Ma in questo dicembre così diverso dagli anni precedenti, però, siamo invitati a compiere un lavoro ulteriore per capire come ritrovare la connessione con l'altro e con noi stessi nell'IMMOBILITA' del corpo e nella DISTANZA che nega il contatto fisico.
RICERCARE NUOVE MODALITA' DI CONNESSIONE
La vita è una serie di cambiamenti naturali e spontanei. Non opporre loro resistenza; questo crea solo dolore. Lascia che la realtà sia la realtà. Lascia che le cose fluiscano naturalmente in avanti come sono - cit. Lao Tzu
Lo yoga ci invita a scoprire NUOVE MODALITA' DI CONNESSIONE che diventano nuove opportunità esplorative delle relazioni con sé e l'altro. Modalità che ci incanalano verso una comunicazione più sottile, in cui le parole giuste contano ancora di più, in cui al posto degli sguardi e del contatto contano i tempi di risposta dell'uno e dell'altro, in cui al contatto fisico sostituiamo quello della connessione virtuale, dell'espressione e dell'ascolto dei contenuti in una forma di comunicazione più raffinata con l'altro rispetto a quella fisica. Una formula più impegnativa per la mente, che si pregia delle facoltà della parola, dell'immagine, dell'udito, lasciando privi di soddisfazioni gli altri sensi più ancestrali quali il tatto e l'olfatto, i sensi legati alle memorie più antiche del nostro vissuto.
Alcune relazioni troveranno SOLLIEVO IN QUESTA DISTANZA, troveranno il riposo di un corpo che nei momenti di interazione con l'altro faticava a regolarsi e a trovare un equilibrio, godendo di un ritrovato rispetto dei confini entro i quali ognuna delle parti si sentirà al sicuro e nessuna si sentirà travolta dall'emotività propria e altrui.
Altre relazioni invece soffriranno la MANCANZA DI UNA INTESA FISICA, spontanea o costruita nel tempo. I corpi soffriranno la distanza, finché via via superata una fase di 'astinenza reciproca' troveranno anch'essi nuove modalità di connessione e di vicinanza, in attesa che torni il tempo per rivedersi di persona.
Altri rapporti ancora invece, sprofonderanno tra MALINTESI e non detti, nella difficoltà di tradurre l'intesa e l'intimità della relazione originaria nella nuova forma. Sia che ciò che emergerà di sé e dell'altro in questo contesto corrisponda ad un'essenza davvero dissonante o che la distonia sia invece frutto solo delle DIFFICOLTA', sicuramente tutto ciò contribuirà a cambiare la relazione.
UNA NUOVA DIMENSIONE DI DIALOGO
"Una volta accettata la consapevolezza che anche fra gli esseri più vicini continuano a esistere distanze infinite, si può evolvere una meravigliosa vita, fianco a fianco, se quegli esseri riescono ad amare questa distanza fra loro, che rende possibile a ciascuno dei due di vedere l’altro, nella sua interezza, stagliato contro il cielo" - cit. Rainer Maria Rilke
Lo yoga particolarmente in questi contesti di difficoltà ci invita davvero a cambiare il nostro punta di vista e a vedere le cose da un altra prospettiva per comprendere meglio sé e l'altro e trovare una terreno comune in una NUOVA DIMENSIONE DI DIALOGO, qualunque essa sia. E via via che le nuove forme di comunicazioni si affineranno anche i legami si rafforzeranno, sondando nuovi terreni sui quali esplicarsi. Arrivando a scoprire infine che la capacità di connettersi all'altro può acquisire mille forme e, abbandonate le aspettative fisiche del corpo, acquisire nuove energie.
Lo yoga ci invita ad essere consapevoli che non esiste cammino, comprensione e miglioramento in qualsiasi relazione che non abbia radici in noi stessi. Pertanto solo ritrovando in questa nuova quotidianità riadattata alle nuove forme di immobilità e distanziamento, spazi per dedicarci a noi stessi fermando il tempo ed entrando in profondità, possiamo trovare le risorse per sostenere quest'odierna nuova sfida del destino.
a cura di Elena De Donato
Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga 0-90, Special needs, Trauma informed e High sensitivity Yoga®️
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Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, High Sensitive Yoga Persone Altamente Sensibili HSP Italia™️, Docente unica Master Giocayoga®️Care bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️
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