Un viaggio alla scoperta di nuovi strumenti per lo yoga inclusivo: un potenziamento nelle situazioni di fatica, un vantaggio nella routine.
"L'unico vero prerequisito per comunicare è respirare". cit. Pat Mirenda 1992
In presenza di classi particolarmente complesse per eterogeneità e fatiche specifiche dei bambini in età prescolare, praticare yoga a scuola rappresenta ancor di più l'opportunità di mettere al lavoro l'ingegno e la collaborazione tra insegnanti di classe e insegnante di yoga per scoprire nuove risorse. Se ogni risultato è una conquista, ogni sorriso e sguardo che si illumina sono una meravigliosa scoperta.
QUALI DIFFICOLTA' A SCUOLA, SI RIFLETTONO ANCHE NELLO YOGA ?
Nelle classi prescolari fino ai primi anni della scuola elementare, si registrano sempre più spesso difficoltà di comprensione da parte di molti bambini. Sono svariati i fattori che concorrono a questo INCREMENTO DI FATICHE: spesso ci sono DIFFICOLTA' DI TIPO LINGUISTICO nei bambini stranieri di nuova acquisizione, in altri casi un ritardo che può andare da lieve a più marcato secondo che si tratti di un FATTORE COSTITUZIONALE o un FATTORE SECONDARIO all'ambiente socio-culturale di provenienza o allo svantaggio sociale; infine, ultimo ma non meno rilevante, concorre anche la PANDEMIA ad incrementare le difficoltà dei bambini sottratti alla loro naturale socialità ed esperienza di gioco tra pari, soprattutto extra-scolastica, e lasciati NELL'ISOLAMENTO tra le mura domestiche che talvolta acuisce anche la severità di climi familiari già faticosi. Senza voler tracciare una linea di causalità diretta, non si può fare a meno però di osservare, tra le altre fatiche, un aumento dei casi di mutismo selettivo a scuola, di origine prettamente PSICOLOGICA. Nel breve spazio temporale della lezione di yoga, risorse e difficoltà di ogni bambino emergono con evidenza e nitidezza. La pratica yoga infatti, sopratutto quando realizzata in cerchio, offre un contesto privilegiato di espressione di ogni bambino nell'attenzione degli insegnanti e del gruppo. Lasciando fuori ogni giudizio, LO YOGA OFFRE UN PUNTO DI OSSERVAZIONE PRIVILEGIATO da cui guardare il singolo e le sue dinamiche di interazione all'interno della classe. E' un punto di vista alternativo e non convenzionale, quello dello yoga, che non guarda alla prestazione, ma allo STARE NELLA LEZIONE e attraverso questo coinvolgimento libera le risorse che sono presupposto della prestazione stessa.
LE SFIDE DI COMPRENSIONE NELLO YOGA
Pur lavorando nello yoga per abbassare la soglia di allerta e l'ansia da prestazione di ogni bambino, già la sola attività sincronica in gruppo pone al bambino in difficoltà la sfida di comprendere il compito comune e di rimanere AL PASSO CON IL CERCHIO. Difficoltà che a dire il vero hanno anche i bambini più autonomi, intraprendenti o iperattivi i quali viceversa anticipano i tempi delle attività distaccandosi dal cerchio per agire nell'indipendenza, contrariamente al comando o alla prassi comune della specifica attività. Anche nella gioia e nel coinvolgimento del gioco, il bambino è chiamato con lo yoga ad esprime spontaneamente le sue competenze, rivelando così anche le sue fatiche. Particolarmente in questo periodo pandemico, lo SCARTO TRA LINGUAGGIO E OGGETTO, tra sonoro e visivo, si fa ancora più grande fino a diventare una vera e propria sfida di comprensione, a causa della mancata lettura del labiale nascosto dalla mascherina.
LA MARCIA IN PIU' DELLO YOGA: I FACILITATORI NATURALI O PRIMARI
Nonostante anche lo yoga metta in luce le difficoltà dei bambini, in realtà esso possiede alcuni punti di forza e vantaggi che favoriscono il loro superamento. Innanzitutto lo yoga è ESTREMAMENTE ADATTABILE alle specifiche esigenze dei bambini poiché il suo fondamento è la creatività. Nello yoga, quindi, non si chiede al bambino di adattarsi, ma di AFFIDARSI E STARE nelle attività, permettendo così di realizzare un INCONTRO. L'incontro proposto dallo yoga si realizza nell'apertura ALL'ESPERIENZA DI GIOCO. Questo avvicinamento avviene attraverso il LINGUAGGIO UNIVERSALE DEL CORPO E DELLE EMOZIONI, attraverso vari facilitatori naturali:
IL PIACERE, il cui segno più riconoscibile è IL SORRISO E LA GIOIA;
I SENSI, che stimolati in un CONTESTO RELAZIONALE diventano EMOZIONI;
LA RIPETIZIONE, che rende prevedibile, anticipabile e per questo SICURO L'AMBIENTE;
L'IMITAZIONE, che consente di imparare dai pari e dall'esempio dell'insegnante;
L'ATMOSFERA della lezione, che crea un clima di leggerezza, nonostante il rigore delle regole, per dare sicurezza e far sentire protetto il bambino;
L'ASSENZA DI GIUDIZIO, che abbassa le difese e lo stato di allerta dei bambini, permettendo di liberare le risorse creative e di apprendimento.
Questi FACILITATORI NATURALI DELLO YOGA, fanno da potenziamento nella difficoltà, ma forniscono anche un vantaggio nella routine per i bambini già autonomi.
LA NARRAZIONE CHE ILLUMINA: I FACILITATORI INDOTTI O SECONDARI
La cornice narrativa, è un altro facilitatore fondamentale nello yoga. Il racconto infatti, non è riservato solamente al momento di storytelling, ma racchiude tutta l'ambientazione della pratica in una GRANDE ESPERIENZA DAL VALORE AFFETTIVO-SIMBOLICO. Nella cornice dello yoga, quindi, ogni elemento della lezione assume una CONNOTAZIONE RITUALE che di volta in volta viene acquisita dai bambini come propria e che conferisce alla successione delle attività UNA SEQUENZA DI SENSO anche in mancanza di una perfetta comprensione linguistica. LA RICORSIVITA' DELLE SUCCESSIONI, crea una relazione tra sé e il cerchio, i compagni, le insegnanti, lo yoga e in definitiva di ogni bambino con SE STESSO. Ecco allora i principali facilitatori indotti o secondari di cui si avvale lo yoga:
IL CERCHIO, che definisce il contesto relazionale e comunitario in cui il bambino si sente contenuto e acquisisce una sua identità;
LA RITUALITA', che conferisce un significato e un valore emotivo all'esperienza;
L'AMBIENTAZIONE, che permette di identificarsi e immergersi nella dimensione del gioco simbolico, attraverso immaginazione e fantasia;
LO STORYTELLING, che delinea la narrazione, incuriosisce, stuzzica l'interesse e regola l'emotività del bambino esorcizzando le sue paure.
TESSERE VISIVE DELLO YOGA: I FACILITATORI STRUMENTALI O TERZIARI
I FACILITATORI VISIVI, possono aggiungersi all'occorrenza come ulteriore validissimo supporto nel dispiegarsi della lezione.
Predisporre tessere dello yoga che ACCOMPAGNINO A SCOPO DIMOSTRATIVO le successioni di attività, può essere molto utile per focalizzare l'attenzione e agevolare la comprensione in svariati modi:
illustrare i vari PASSAGGI E SEQUENZE NELLA ROUTINE DELLA LEZIONE;
illustrare LE POSIZIONI DELLO YOGA (posizione e significato);
illustrare LO STORYTELLYNG per favorire l'identificazione del bambino e una migliore comprensione della narrazione;
illustrare COMANDI o ELEMENTI DI ATTIVITA' O GIOCO per consentire a tutti ci comprendere le consegne e stare nelle proposte.
C.A.A. COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA: I FACILITATORI SPECIFICI
Infine strumenti specifici, come la C.A.A., possono venire incontro ad esigenze più specifiche legate alla comprensione, rendendo la lezione alla portata di tutti. Questo tipo di comunicazione tramite supporti visivi che fornisce immediato riscontro al verbale, non è da intendersi in sostituzione alla comunicazione linguistica ordinaria, ma sempre in suo potenziamento o alternativa in caso la prima non sia sufficiente. A questo fine, è utile distinguere i gradi di astrazione comprensibili dai bambini della classe secondo le loro risorse e l'età, partendo sempre dal bambino con difficoltà maggiori. Lo yoga in questo senso, SEGUE LA LEGGE DEL PIU' DEBOLE per definire le necessità cui adeguarsi. Chi ha meno bisogno, non ne sarà penalizzato ma al contrario ne farà vantaggio per poter sviluppare le proprie potenzialità creative e competenze meta-cognitive (occuparsi degli altri). Alla scuola dell'infanzia, è consigliabile l'uso delle tessere PECS O PCS, maggiormente concrete, ben definite e contrastate visivamente e pertanto più comprensibili.
Alle elementari, secondo il livello di comprensione della classe si può pensare di utilizzare accanto alle PCS, le tessere WSC, maggiormente astratte e quindi più adatte a rappresentare messaggi più articolati e man mano sempre più complessi e astratti.
a cura di Elena De Donato
Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga 0-90, Special needs, Trauma informed e High sensitivity Yoga®️
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Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, High Sensitive Yoga Persone Altamente Sensibili HSP Italia™️, Docente unica Master Giocayoga®️Care bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️ BIBLIOGRAFIA - Pedagogia del corpo - Ivano Gamelli - Raffaello Cortina editore - 2007
- Giocayoga - Un'antica disciplina per crescere sani e felici divertendosi - Lorena Pajalunga - ed. Il giardino dei libri - 2007
- La Comunicazione Aumentativa Alternativa - Lectio Magistralis Prof.ssa Maria Antonella Costantino - Uompia Policlinico di Milano - Università degli Studi di Milano - Scienza della formazione - a.a. 2012-2013
- Favoloyogando - Sofia Gallo, Camilla Guilaime - ed. Sinnos - 2006
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